L’iniziativa è un occasione per riflettere sul complesso intreccio tra la storia della scuola e la storia d’Italia, in uno spirito di libertà e di democrazia risorse essenziali per l’avvenire dei giovani. Con queste parole il Presidente della Repubblica ha dato la sua adesione all’iniziativa con il DAP/GN/1243 a firma di Donato Marra.
La mostra-museo, vuole offrire a tutti i visitatori l’opportunità di un salutare recupero della memoria e un senso profondo di appartenenza alla propria città, ad un tempo e ad un luogo quale la propria scuola elementare.
Nei locali, aperti al pubblico nei giorni lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 11.00 alle ore 13.00 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00, si ripercorre la vita scolastica e cittadina dei nostri nonni.
Tale museo consta di tre ambienti uno di documentazione storica con circolari, libri di testo e fotografie, il secondo ambiente è la ricostruzione dell’aula scolastica il terzo ambiente è la cucina.
Intitolazione della scuola
Il nostro edificio scolastico, prima di diventare scuola elementare,
ebbe altre funzioni sociali.
Nacque come “Ospedale Maggiore” al finire del XIII secolo
e fu dedicato a “San Salvatore”. n. 2006,
si comunicava al Ministero la nuova intitolazione della scuola:
"ScuolaElementare Edmondo De Amicis
Saluto alla bandiera — Guardia d’onore
Saluto alla bandiera. Ogni fine mese, al termine delle lezioni pomeridiane, all’ora dell’uscita,
le scolaresche scendevano in ordine, marciando, fino ad arrivare nel cortile, dove,
disposte negli schieramenti, ripetevano il rituale saluto alla bandiera.
Al suono degli inni nazionali, eseguiti dalla fanfara dei bravi Balilla,
si volgevano al vessillo nazionale per il consueto saluto romano.
Si legge nel decalogo del Balilla: “Tu servirai la Patria con tutta la tua forza…il tuo Duce è il tuo Re….". Guardia d'Onore. Potevano accedere alla carica onorifica solo gli alunni delle classi superiori.
Una solenne cerimonia sanciva l'investitura degli eletti.
Maestri in divisa
Correva l’anno 1934, anno XIII dell’era fascista.
Il Regime stava portando avanti la sua opera di fascistizzazione delle masse,
servendosi a pieno ritmo della scuola. Il fascismo, anche con l’uso della divisa da parte dei maestri,
mostrava ditenere molto al ruolo ed alla distinzione.
Nella circolare n. 15638 del Regio Provveditore si legge:
“Gli insegnanti che hanno in corso la proposta di nomina ad ufficiale
devono munirsi della divisa di orbace,
indossando nelle ore di lezione l’abito borghese con la camicia nera.”
Con lettera 10 febbraio 1940 il Ministro dell’Educazione Nazionale afferma:
“ La scuola è una forza armata della nazione”.
Libri di testo
Per completare la sua opera di fascistizzazione della scuola
il Regime pensò bene di utilizzare anche il libro.
Visto il R. Decreto 11 marzo 1923 n. 737 e le norme regolamentari del
R. Decreto del 1 ottobre n. 2185, il Ministro della Pubblica Istruzione Casati emanò la circolare del 29 marzo 1924, con la quale si prescriveva ai maestri
di scegliere i libri di testo in base ad un elenco approvato
dalla Commissione Centrale per l’esame degli stessi.
La centralità della sua figura la si potrà evidenziare meglio nel 1930,
con l’entrata in vigore del libro di Stato.
Con circolare ministeriale n. 768 del 1930 l’allora Ministro Giuliano
emana una serie di indicazioni da rispettare per la scelta dei libri.
Le pagelle scolastiche
Le pagelle scolastiche, insieme ai libri di testo ed anche ai quaderni,
avevano un ruolo ben preciso all’interno dell’ideologia fascista.
Dovevano evidenziare il massimo splendore del Regime,
incorniciando immagini e momenti di vita salienti.
Possiamo osservare ciò facilmente nel passaggio
dalla pagella del 1923 a quella del 1945.
All’inizio del Regime si può notare come le pagelle avessero
lo stemma dello Stato affiancato a quello del fascismo.
Il passaggio grafico si evidenzia anche nel susseguirsi dei vari Enti
che il Regime aveva posto ai cardini della scuola italiana.
Gli esperimenti di lavoro
Nelle scuole urbane alle bambine
venivano impartite piccole lezioni sui lavori donneschi.
Le cose cambiarono ed i criteri si unificarono con l’entrata in vigore
della Carta della Scuola.
Il fascismo nella creazione della “nuova scuola” prevedeva l’apertura di corsi
all’interno di ogni singolo Circolo Didattico, denominati “esperimenti di lavoro”,
in base alla normativa vigente emanata
dalla Carta della Scuola del ministro Bottai.
Il Regio Ispettore Scolastico con circolare del 17 gennaio 1941
indisse i primi corsi sul lavoro per gli insegnanti di scuola elementare.
La festa degli alberi
La Festa degli Alberi, istituita con R. Decreto del 1902,
divenne una vera e propria cerimonia del fascismo e fu inglobata
nella legge del 30 dicembre 1923 n. 3267,
concernente la riforma della legislazione sui boschi e sui terreni montani.
Gli alunni si recavano in seguito sul luogo della “semina” due volte al mese,
per controllare l’andamento della crescita delle piante.
Con tale attività si voleva far capire l’utilità degli alberi,
come ogni singolo albero rappresentasse una ricchezza nazionale.
Tale manifestazione con il passare del tempo divenne obbligatoria
per tutti i Comuni del Regno.
La festa della scuola
Uno dei primi obiettivi del fascismo al potere
fu la lotta contro l’analfabetismo in tutto il Regno d’Italia. A tale manifestazione fu affidato l’alto compito
di far comprendere al popolo che la scuola era un potente mezzo
per modificare le sorti dell’Italia.
“Nella settimana che va dal 24 al 30 aprile in ogni scuola e frazione
i maestri e i professori aduneranno il popolo
per far capire l’importanza della scuola.
Cinematografo — radiofonia
All’interno del progetto di propaganda nelle scuole
il fascismo pensò bene di utilizzare la radio e il cinematografo,
quali mezzi di massima diffusione di informazione quotidiana.
Nella Circolare Ministeriale datata 16 settembre 1937 N. 4744 Gab.
si legge che la scuola dev’essere per i ragazzi
la prima iniziazione alla vita politica dell’Impero.
Affinchè la scuola possa corrispondere alla vita è indispensabile che conosca la vita,
per questo ogni edificio preposto deve essere dotato
di ottimi impianti di radiofonia e di cinematografia scolastica.
Agonali della cultura
Negli anni ’30 nascono i Littoriali,
ritenuti un grande momento culturale e sociale per la gioventù italiana.
Questo avveniva a livello universitario,
per gli alunni delle scuole elementari e medie si pongono invece
gli Agonali della Cultura.
Concorso artistico tra bambini indetto dalla fabbrica giapponese di cioccolato “Morinaga”
Nel novembre 1938, anno XVII dell’Era Fascista,
il Ministro dell’Educazione Nazionale emana una circolare
riservata alle scuole elementari e medie, con la quale informa
che la fabbrica giapponese di cioccolato “Morinaga” di Tokio
ha indetto un concorso di disegno per sottolineare l’amicizia nippo-italo-tedesca.
I disegni italiani ritrovati sono in numero di 110 e sono stati catalogati
secondo i rispettivi plessi di appartenenza degli alunni:
Palazzo Cidonio, Palazzo Farinosi, Palazzo Curti, Palazzo Santospago.
“Anima Italica”
E’grazie all’opera delle donne che l’Italia potrà avere dei soldati forti e vigorosi.
Questa associazione, facendo appello alle madri degli alunni delle scuole elementari,
promosse l’istituzione di corsi di igiene morale e fisica.
La refezione scolastica
La refezione scolastica era molto importante all’interno della scuola fascista.
La refezione scolastica, prima alle dipendenze del Direttore Didattico,
passò poi, come tutto all’interno della scuola, all’ Opera Nazionale Balilla,
in seguito al Comando Federale della Gioventù Italiana del Littorio.
Nel 1929 con circolare del Regio Provveditore N. 338veniva proclamata la seconda edizione della Festa del Pane, articolata in tre giornate di beneficenza.
Realizzazione e Autori:
Dott. Simone Desideri
Comitato Organizzativo:
Prof. Francesco Calvisi
Ins. Giuseppina Berardi
Ins. Teresa Cepparulo
Ins. Marisa Moretti
Ins. Margherita Nardecchia Marzolo
Per visitare la mostra con gruppi avendo anche la spiegazione con la guidasi può contattare il Dott. Simone Desideri ai numeri 340-3404770- 393.6933096 oppure alla segreteria della Scuola Elementare E. De Amicis Tel. 0862- 413473.
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